ROMAGNA
NOI
Mappa archeologica, l’errore c’è
Il
Comune conferma:
rinvenimento della preziosa tomba romana collocato fuori dall'ex Fiera
09/ottobre/2014 - h. 10.26
L’errore
nella carta delle potenzialità
archeologiche,
allegato di rilievo del Psc, c’è eccome. Effettivamente, conferma
il Comune, il rinvenimento della preziosa tomba romana ad
inumazione (reperto datato I secolo dopo Cristo) - oggi esposta al
Museo della Città - non è avvenuto lì dove risulta indicato, sul
lato monte della via Simonini. Ma piuttosto a mare della stessa
via, nell’area dove si trovava il capannone della vecchia Fiera
demolito al tempo (correva l’anno 1983). Così come rilevato da uno
studio sull’area firmato Cuore di Rimini. Con una risposta
integrativa all’interrogazione presentata in proposito da Luigi
Camporesi (M5S) l’architetto Alberto Fattori anticipa anche che “la
rettifica della posizione del rinvenimento archeologico puntuale
sarà possibile in fase di definitiva approvazione del Psc”.
“Tuttavia - aggiunge, minimizzando - tale errore ‘materiale’ non
rileva ai fini della potenzialità archeologica dell’area.
Tutta la zona dei padiglioni dell’ex Fiera è
stata, infatti, correttamente classificata a ‘basso grado
di potenzialità archeologica’ proprio in considerazione del fatto
che sulla stessa è stato portato alla luce un solo unico reperto.
Ciò non significa che sull’area oggetto di prossimo intervento
(residenziale, commerciale, direzionale, più Acquarena) non
dovranno essere eseguite verifiche archeologiche, ma che le stesse,
come già anticipato, seguiranno la norma di Psc inerente appunto al
basso grado di potenzialità che prevede il coinvolgimento in fase
istruttoria della Soprintendenza per le eventuali verifiche
preventive, così come concordato in sede di redazione del piano con
la stessa Soprintendenza”. Ma non è tutto. “In riferimento invece
alla segnalata presenza di un mosaico di epoca romana - continua
Fattori - è necessario che gli eventuali studi eseguiti o le
ricerche effettuate, congiuntamente agli esiti delle stesse,
vengano inviati alla Soprintendenza Archeologica al fine della
necessaria valutazione di merito. Qualora i reperti venissero
ritenuti di rilevante interesse verranno necessariamente modificate
le cartografie adottate”. Bene. Viene però da chiedersi, e se non
fosse stato sollevato il caso?
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Giovedì pomeriggio in un consiglio comunale come sempre disertato
dal sindaco e gran parte della maggioranza, il consigliere
Camporesi interroga..i non presenti. Molto probabilmente la
smetterà di rompere le.. palle a Gnassi e perfino alla Procura con
argomenti insignificanti come Aeradria, Trc, Ruota e..Palas. La
Cipolletta di casa si è piazzata molto bene alle regionarie,
segnale da non sottovalutare in gare dal percorso limpido e
sincero. La risposta del Sindaco, come da Regolamento, dovrebbe
avvenire in cinque giorni, lo stesso tempo impiegato per edificare
il Ponte Sfiga. Non siate pignoli, il tema è simpatico. Si tratta
del ritrovamento della Pompei di Cagnoni. Altro personaggio che non
si fa mancare niente. Ha edificato una Fiera nel posto peggiore,
non contento si è ripetuto con un Palas costato per il momento 120
milioni, dei quali gran parte a debito. I Piloni hanno cominciato a
oscillare. L'Ing Gallini, molto attento, se n'era accorto dalle
finestre. Per farla breve il governo del primo inciucio ha
inventato un decreto ad hoc. Con quelle due righe, i Piloni si sono
ricoperti delle staffe mancanti ed hanno smesso di dondolare. Una
persona così fortunata cosa poteva trovare sotto la Piscina
Aquarena affoga debiti? Un vero tesoro archeologico: Il Campo dei
Linardi. La Mappa delle Potenzialità Archeologiche del Comune di
Rimini come tutte le nostre carte non poteva essere che imprecisa.
Però, sotto i terreni meglio conosciuti come la ex Fornace Fabbri,
avevano rinvenuto perfino il busto di Agrippina Minore, antica
deputata piddina, oggi esposto al Metropolitan Museum of NY. La
Petitti si è adontata. Hanno anche trovato nei pressi una tomba che
non è di famiglia ma appartiene a..oggi esposta al più modesto
Museo Comunale. La rappresentazione cartografica di tale tomba
viene riportata nelle mappe al Foglio 85 Particella 1084, grazie
agli studi del Prof. Galli, alla scheda di scavo archeologica agli
atti dei Musei Comunali, repertata presso la Sopraintendenza di
Bologna. Orbene, a seguito di questo errore nelle mappe del PSC e
nelle Mappe della Potenzialità Archeologica non sono stati
correttamente riportati i siti ed in alcune altre, come quelle
della Vas-Valsat, sono totalmente omessi. Si ricorda che la tomba
in oggetto è stata rinvenuta ad una profondità di circa 130 cm. dal
piano campagna. Inoltre secondo alcuni residenti della zona,
all’epoca pare vi fosse anche un mosaico di epoca romana che fu
prontamente ricoperto e di cui non si hanno notizie, così come del
redigendo strumento urbanistico riminese che per paura di sbagliare
non lo fanno. Nella relazione allegata all'interrogazione (ultima?)
di Camporesi vi sono alcuni dettagli che porterebbero in qualsiasi
comune italiano all'immediata sospensione dei lavori della Piscina
Conad. Non facciamo previsioni tanto meno scommesse, a Rimini
perdenti, ma provate voi a scavare in giardino e trovare un tesoro
come quello, per vedere quante bindelle vi mettono. Andremo a fare
il bagno nella Pompei di Cagnoni.
P.S.
continua...
Come avevamo promesso, diamo seguito al racconto del ritrovamento
della..Pompei di Cagnoni, nell'area dove sono iniziati i lavori del
Conad Aquarena. Una stupenda piscina a sei corsie costata solo per
l'acquisizione del terreno oltre 14 milioni. Con grande giubilo di
Unicredit che vede ridurre il contenzioso con il Palas. Che sia a
qualche centinaia di metri dall'altra struttura comunale chiamata
Garden Center è un particolare irrilevante al confronto della mole
di debiti accumulati dal nostro TutanCagnon, ormai anche lui
vincolato alla poltrona dalla Sovrintendenza.
La storia iniziò nel lontano 1983, quando in via della Fiera angolo
via Simonini, poco distante dalla necropoli romana denominata Campo
dei Linardi ( ex fornace Fabbri) fu rinvenuta una tomba romana.
Tale intervento fu eseguito nell’ottobre di quell'anno, su un
terreno di proprietà della Cassa di Risparmio di Rimini, dove il
Geom. Mauro Dotti, dipendente della Banca Carim e presente sul sito
in qualità geometra incaricato dalla medesima banca, nei giorni
19/20 ottobre rinveniva la tomba romana ad inumazione in cassa di
piombo con corredi funerari, risalente al I secolo d.C. Sul posto
si recarono gli esperti del Museo civico riminese, i quali
avvertirono tempestivamente la Sovraintendenza dei Beni Culturali e
Archeologici di Bologna. I reperti recuperati sono attualmente
esposti presso il museo comunale di Rimini. La storia venne
raccontata dall'amico Romano Bedetti in un suo articolo. Su tale
reperto, valutata l’importanza esclusiva, il Prof. Marco Galli,
attualmente Professore Associato d’Archeologia e Storia dell’Arte
Classica alla Sapienza, Università di Roma dal 2002, nonché
ricercatore del CNR tedesco con progetto sulla cultura abitativa in
età romana, nel 1998 pubblico un saggio dal titolo : “ Tomba romana
ad inumazione in cassa di piombo I secolo d.C.” pubblicata a
Colonia Germania 1998. ( agli atti della Biblioteca Comunale di
Rimini). (Fonte: cit. dello studio in La tomba di “ San Luca
Evangelista” : la cassa di piombo e l’area funeraria di Girolamo
Zampieri). Il rinvenimento della tomba romana e relativi
corredi funerari, avvenne durate i lavori di scavo in area situata
a sud al complesso fieristico riminese, area corrispondente al
suburbio meridionale della città antica, (Campo dei Linardi). Lungo
la scarpata nord dello scasso, alla profondità di circa 1,30 mt.
rispetto al piano di campagna, si notava la presenza di una tegola
marcata “Cinniana”, che costituiva la parte anteriore di un
rivestimento laterizio. Dopo lo splateamento del terreno, si è
potuto procedere, nei ristretti limiti imposti dall’emergenza, allo
scavo e alla relativa documentazione del rinvenimento.
Documentazione trasmessa alla Sopraintendenza dell’Emilia Romagna
con coordinate : Scavo 19-20 ottobre 1983, relazione, piante e
sezione di scavo n. prot. 6634 posizione B-14. Si ricorda che tutta
l’area sottoposta a studio è un area dove sono stati rinvenuti nel
passato, fin dal secolo scorso, reperti più o meno rilevanti, ossa,
figuline, monete e lucerne antiche, poiché è un area inserita fra
le necropoli antiche delle città ad opera di Luigi Tonini, padre di
Carlo Tonini che nel settembre del 1901 segnalava alla Direzione
degli Scavi di Antichità per l’Emilia e per le Marche, riguardo al
ritrovamento di un prezioso busto bronzeo, attualmente di proprietà
del Metropolitan Museum of Art di New York, ed ivi esposto. Tale
opera è un “busto bronzeo raffigurante Agrippina Minore”. Inoltre
già dal lontano 1878, in occasione della costruzione della fornace
ad opera della famiglia Fabbri, venivano rinvenuti vari reperti che
puntualmente venivano offerti in vendita o donati al Museo Comunale
gestito appunto da Luigi Tonini e poi dal figlio Carlo Tonini. Il
Ministero della Pubblica Istruzione, attraverso il Dott. Edoardo
Brizio, Direttore della direzione degli Scavi d’Antichità
dell’Emilia e delle Marche, visionate le foto del busto, dava il
consenso per l’acquisto. Le esose richieste della Famiglia Fabbri,
unitamente al contenzioso sorto con il colono Merlino (vero
ritrovatore del reperto), non ne permisero l’acquisto, il quale fu
venduto in gran segreto ad un antiquario romano nel 1902 e se ne
persero le tracce fino al 1952, quando l’Edith Perry Chapman Fund
lo donò al Metropolitan Museum of Art di New York e dove tutt’ora è
in mostra. Non cito le fonti davvero numerose e tutte d'alto
livello. Rimaniamo ai fatti. Per le ragioni ormai conosciute da un
cittadino su 53 votanti, il Sindaco Gnassi, ha interrotto il
ramadan del mattone per permettere a TutanCagnon di dotarsi di una
stupenda piscina chiamata vezzosamente Aquarena. In realtà le sei
corsie permettono di spalmare meglio i debiti Unicredit, la banca
con la cuffia. I lavori "dovrebbero" svolgersi, su un terreno di
straordinario valore archeologico ma per colpa di quel rompiballe
di Camporesi poco probabilmente verranno interrotti. Quel grillino
la deve smettere!!! Forse ci riuscirà la moglie. Ci sono due
cantieri in Città e li vuole chiudere. Per fortuna quelli del Trc
guidati dall'intrepido Ing. Dalprato hanno proseguito con i danni.
Per fermarli ci voleva un assegno di 54 milioni. Venderemo la
Pompei di Cagnoni.
Chissà cosa c’è sotto l’area dell’ex Fiera
Nella mappa delle potenzialità archeologiche errori ed omissioni di preziosi ritrovamenti
Rimini, 19/settembre/2014 - h. 11.44
RIMINI - Fermi tutti. Non è che per caso ci si è dimenticati che l’area dell’ex Fiera è classificata tra quelle a media potenzialità archeologica? Per chiarire, prima di procedere ai lavori in corso per liberare lo spazio occupato dai vecchi padiglioni e fare posto alle nuove costruzioni (Acquarena compresa), sono state trasmesse le opportune comunicazioni alla Soprintendenza per i Beni Archeologici? La domanda, formalizzata da Luigi Camporesi (M5S) con un’interrogazione suggerita dal Cuore di Rimini, nasce da alcune incongruenze, “omissioni ed errori”, che salterebbero fuori dalla Mappa delle Potenzialità Archeologiche del Comune proprio in questa zona, quella compresa tra le vie Simonini, della Fiera e Monte Titano.
Tanto per cominciare nella mappa, allegata anche al Psc vigente, non c’è traccia dell’ex Fornace Fabbri, indicata nello storico catasto Calindri anche come Campo dei Linardi, di fatto una necropoli romana, lì dove a inizio Novecento venne rinvenuto il busto bronzeo raffigurante Agrippina Minore oggi esposto al Metropolitan Museum of Art New York. Un pezzo unico, valutarono al tempo gli addetti ai lavori. Ma non è tutto. Nella mappa vi sarebbe anche una clamorosa inesattezza rispetto alla posizione in cui fu rinvenuta una tomba romana. Una tomba in piombo (datata I secolo dopo Cristo) da cui saltarono fuori i resti di un bambino.
Un reperto altrettanto prezioso in cui una ruspa inciampò nel 1983 quando si decise di costruire il parcheggio all’angolo tra via della Fiera e via Simonini (al posto di quello che era il padiglione G). Semplificando, nella mappa la sede originaria della tomba risulterebbe collocata sotto i palazzi che si affacciano dall’altra parte di via Simonini. Palazzi il cui permesso di ricostruire risale però a cinque anni prima del ritrovamento. Impossibile che la tomba sia stata recuperata nell’area indicata dalla mappa, proprio sotto i palazzi già abitati. Addirittura “i siti archeologici vengono totalmente omessi anche nella mappa della Vas-Valsat, la valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale”. Il che, sostiene Camporesi, implicherebbe che non siano state ottemperate tutte le prescrizioni di legge previste anche dai regolamenti comunali (Psc compreso) in materia. Prescrizioni ben precise, trattandosi di area a potenzialità archeologica media. A partire dalla comunicazione alla Soprintendenza del progetto preliminare, con localizzazione dell’intervento, descrizione delle opere di scavo e relative profondità.
A proposito di profondità la tomba in questione - oggi
esposta al Museo della Città - è stata rinvenuta ad una profondità
di appena un metro e 30 centimetri dal piano campagna. Davvero poca
cosa in confronto a quel che succederà quando si metteranno in moto
le ruspe per le nuove costruzioni previste nell’area, Acquarena
compresa. Di fatto la zona, al di là dei fortunati ritrovamenti
occasionali - in cui sono state recuperate anche monete antiche,
ossa e figuline - non sarebbe mai stata sottoposta ad un
approfondimento archeologico. “Secondo alcuni residenti della zona
- aggiunge Camporesi - sempre una ventina di anni fa saltò fuori
anche un mosaico di cui però non si hanno più notizie”.
Di qui la richiesta di correggere gli errori nelle mappe,
verificando al tempo stesso se la proprietà dell’area ha provveduto
a tutti gli adempimenti previsti per legge, ma soprattutto di
sospendere immediatamente i lavori dando tempestiva comunicazione
alla Soprintendenza per le doverose indagini del caso.
Valeria De Tommaso