04/09/2015
Conferenza Stampa
Comitato
V
PEEP
“Un’occasione persa”
“Un’occasione persa”…. per il COMUNE e per
questa amministrazione, DICIAMO NOI, che ancora una volta si è
mostrata distante dai suoi cittadini. Martedì primo settembre
alcuni rappresentanti dei 1600 cittadini appartenenti al Comitato V
PEEP hanno assistito alla V Commissione che ha dato parere
favorevole alla assunzione della delibera che recepisce l’ultima
indicazione della Corte dei Conti Sez. Autonomie Locali, la quale
sancisce che per il calcolo dei corrispettivi è applicabile un
abbattimento forfettario massimo del 50%, riportando di fatto i
valori dei riscatti ai livelli del 2013. Si ricorda che tale atto
non è formale ma dovuto da parte dei comuni italiani. Consapevoli
di ciò, ci spiace constatare che durante la commissione è andato in
scena, per l’ennesima volta, un vergognoso travisamento dei fatti!
L’assessore Brasini ha sottolineato “un’occasione persa dai
cittadini” delle aree PEEP per riscattare le proprie
abitazioni dai vincoli, peraltro facoltativi. Si ricorda
all’assessore e a tutti i consiglieri che l’emendamento
Siani-Petitti è nato nel dicembre 2013 anche a seguito dell’azione
del Comitato V PEEP. Recepito dall’Amministrazione di Rimini nel
luglio 2014 (7 mesi dopo) e solo a dicembre 2014 ai cittadini
interessati è stata recapitata la nuova proposta di riscatto (12
mesi dopo). Nel marzo 2015, la Corte dei Conti pubblica la Delibera
con “la corretta interpretazione” dell’emendamento
Siani-Petitti.
Vogliamo sottolineare che la “finestra temporale“ sarebbe stata, eventualmente, di soli 5 mesi e non di 12 come sostenuto; ma in realtà è di soli 3 mesi poiché “si apre” al momento del ricevimento dei nuovi conteggi, senza i quali i cittadini non avrebbero potuto aderire eventualmente al riscatto facoltativo, e si chiude con la delibera della Corte dei Conti(dicembre 2014 - marzo 2015) .
In questo l’Assessore sbaglia!
Certo è che dare 3 soli mesi ai cittadini per riflettere o reperire somme e relative fideiussioni bancarie, in caso di rateizzazione se non si hanno a disposizione nell’immediat0, contro i 40 anni di immobilismo è veramente vergognoso!!!!!
L’assessore Brasini inoltre dichiara: “Pochi cittadini hanno utilizzato questa opportunità perché mal consigliati”;
i cittadini appartenenti al Comitato V PEEP non hanno aderito alla proposta perché rilevano che il valore venale di partenza utilizzato dall’Amministrazione è tra i più alti d’Italia e che la volontà di fare “cassa” dell’Amministrazione supera di gran lunga quei principi di economicità e di equità da sempre auspicati in materia dal Legislatore.
Rammentiamo all’assessore che I ricorrenti hanno intrapreso la via legale contro la vessazione dell’amministrazione (Ricorso TAR 27 settembre 2013, Ricorso Consiglio di Stato 29 marzo 2014), prima dell’adozione dell’emendamento Siani / Petitti .
Pertanto nessun assegnatario poteva essere “mal consigliato” per un evento che non era stato ancora neppure concepito. Non solo, qualunque cittadino è stato, è, e sarà, sempre libero di effettuare il versamento dei maggiori oneri, di accedere al riscatto e di rinunciare al ricorso, sottoscrivendo la clausola vessatoria decisa dal Comune.
Questa clausola impone a coloro che vogliono riscattare l’area su cui insiste la propria abitazione, la rinuncia a qualsiasi azione nei confronti del Comune stesso e l’abbandono di ogni azione legale. Di fronte a questa scelta i cittadini hanno deciso di non sottostare a soprusi.
Sono i cittadini del V PEEP che hanno la schiena dritta, non l’Amministrazione Comunale o l’Assessore Brasini!
Apprendiamo dall’Assessore che sono state evase 220 domande di riscatti e “solo” 40 riferiti al V PEEP di cui ovviamente vengono omesse le date dei rogiti, pertanto ci chiediamo come sarebbe stato possibile effettuare più di 1.200 rogiti (considerando il solo V PEEP), predisporre tutti gli atti propedeutici al riscatto , pubblicare tali documentazioni all’Albo Pretorio del Comune di Rimini, visto e considerato che gli uffici preposti hanno evaso e rogitato soltanto 40 domande del V PEEP in 3 mesi? Per questo motivo non si capisce come gli stessi uffici avrebbero potuto soddisfare le restanti richieste di riscatto delle aree su cui insistono le 800 unità abitative i cui proprietari aderiscono al Comitato V PEEP!
Sempre con la medesima dinamica e nello stesso periodo come potevano evadere gli uffici le centinaia di domande dei residenti degli altri comprensori di edilizia economica popolare? Per questi ultimi, essendo il corrispettivo da pagare pari a 0 € (somma determinata dall’applicazione dell’emendamento Siani-Petitti), risulta che le domande di riscatto presentate siano state circa 700 ma solo 180 siano state accolte prima della sospensiva del giugno 2015.
Ora le rimanenti unità abitative
torneranno al regime ante Emendamento Siani/Petitti. Anche questi
sono stati mal consigliati?
Comunque, visti i precedenti e l’inerzia sistematica degli amministratori qualche dubbio rimane, tanto è che per calcolare i maggiori oneri di esproprio delle aree da riscattare gli uffici preposti ci hanno messo “solamente” 35 anni (1988, chiusura ultima Transazione utile all’esproprio – 2013, pubblicazione Delibera con le somme dei maggiori oneri di esproprio).
Nelle dichiarazioni rilasciate alla stampa, l’assessore fa anche riferimento ad interpelli alla Corte dei Conti, che si è espressa due volte ed entrambe a “svantaggio dei cittadini” ma omette di ricordare che le medesime delibere sanciscono un principio imperativo di equità tra chi ha già riscattato e chi deve ancora farlo, principio assolutamente disatteso.
Inoltre il Comitato V PEEP ha evidenziato l’esistenza di ben due sentenze della Corte dei Conti che dichiarano scaduti i vincoli relativi ai terreni in piena proprietà, ma queste sono state completamente ignorate da questa amministrazione.
Ma torniamo all’equità e “all’opportunità persa “ di cui tanto si rammarica l’Assessore Brasini, ricordiamo un solo esempio per tutti:
un appartamento è stato riscattato nell’anno 2000 per la somma di 3.079 €. Per un analogo appartamento, nello stesso condominio e sullo stesso piano, nel 2013, venivano richiesti 39.000 €.
Questa discriminazione di trattamento è dovuta alla colpevole “inerzia” dell’Amministrazione comunale nel quantificare i maggiori oneri di esproprio (oltre trent’anni) e al differente metodo di calcolo del corrispettivo adottato rispetto agli altri PEEP cittadini (VEDASI DELIBERA n.141 DEL 2009).
Consapevole di questa inerzia per stessa ammissione del Sindaco, ricordiamo all’Assessore Brasini, che ha memoria corta, che la delibera n.189/2013 doveva “dar corso con immediatezza ad un approfondimento delle modalità di stima in relazione ai valori di mercato di riferimento (che risultano al momento puramente teorici considerata la sostanziale stagnazione delle transazioni immobiliari), anche con il coinvolgimento dell'Agenzia delle Entrate – Ufficio provinciale di Rimini – Territorio e di tecnici in rappresentanza dei privati cittadini coinvolti nell'operazione”.
Ad oggi questa Delibera è rimasta lettera morta: si sono dimenticati l’Assessore ed i suoi esimi colleghi di giunta quanto votato allora???
La diretta conseguenza dell’inerzia di questa Amministrazione è riassunta nello schema riportato dove, tra maggiori oneri di esproprio e riscatto dei vincoli facoltativi, si evidenzia la somma spropositata che viene richiesta.
Il Comitato vuole l’applicazione del principio di equità, sancito anche dalla sentenza della Corte dei Conti, Sezioni Unite del Luglio 2011 e ribadito anche dai pareri della Corte dei Conti che lo stesso Brasini cita.
Pertanto vogliamo pagare come tutti gli altri e rivolgiamo un forte appello ai politici nazionali affinché prendano sinceramente a cuore questa situazione.
Qualche appunto per i Consiglieri di maggioranza, in particolare per Allegrini e Mancini, tanto prodighi di dichiarazioni:
Il Comitato non ha tirato la corda, abbiamo sempre dichiarato e sostenuto che vogliamo pagare, ma pagare equamente come hanno fatto gli altri prima di noi, semmai la corda, o meglio il cappio al collo, siete voi che lo volete stringere a noi cittadini, dando dimostrazione per l’ennesima volta di non sapere di cosa discutete.
Siamo indignati della superficialità e della scarsa conoscenza dell’argomento espressa da questi consiglieri, eletti dai cittadini.
Potevate tranquillamente estendere la sospensiva sino a fine anno in attesa di un nuovo emendamento interpretativo della norma , a cui si sta lavorando, e delle prime risultanze del Tribunale di Ancona chiamato a breve a decidere sul ricorso di alcuni cittadini di Rimini del V PEEP.
Infine ricordiamo all’Assessore ed a tutti i consiglieri che il Comitato ha più volte richiesto incontri con il Sindaco e l’ Assessore; vi sono depositate agli atti comunali due richieste con oltre 600 firme, ed ad oggi né il Sindaco né lo stesso assessore hanno avuto la decenza di incontrare il comitato di cittadini, forse sono stati mal consigliati?
Quando il comitato ha invitato tutti i consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione, a presenziare all’assemblea del 11 giugno 2014 dove eravate? Sicuramente impegnatissimi ad evitare il confronto quando non vi conviene per tornaconti politici.
Vista la situazione a cui siamo giunti, ci rammarichiamo e prendiamo coscienza che è mancata la volontà politica per trovare una soluzione equa.
Pertanto invitiamo nuovamente i Signori Consiglieri unitamente all’Assessore Brasini a partecipare all’assemblea del Comitato V PEEP che si terrà mercoledì 9 settembre alle ore 18 presso il teatro della Parrocchia Gesù Nostra Riconciliazione in modo tale che possano interagire con i cittadini elettori, il Direttivo del Comitato V PEPP garantisce sin d’ora lo svolgimento dell’assemblea in modo civile e corretto come è sempre stato nel nostro stile.
Sicuramente non abbandoneremo la sala!
La nostra azione continua, anche in memoria di Paolo Gessaroli.
COMITATO V PEEP