Questo sito utilizza i cookie per migliorare servizi e
esperienza dei lettori.
Se decidi di continuare la
navigazione, premi
I
riflettori dei media negli ultimi tempi si erano un po’ spenti, ma
il Comitato V Peep ha continuato a lavorare e a documentarsi.
Questa sera in consiglio comunale a Rimini, questo impegno si
concretizzerà in una interrogazione che sarà portata all’attenzione
della Giunta dal consigliere della Lega Matteo
Zoccarato.
In una
sala del Buonarrivo gremita di residenti del V Peep, il Comitato ha
aggiornato sulle prossime mosse. Una platea attempata ma attenta e
molto battagliera. Nel mirino le scelte dell’amministrazione
comunale. Il tema è sempre il medesimo: sia il valore per
riscattare gli appartamenti, sia quello (per chi ha già la piena
proprietà) per eliminare i vincoli sono troppo alti. Basandosi su
recenti sentenze della Corte di Cassazione, il Comitato evidenzia
come le quotazioni OMI (Osservatorio del Mercato Immobiliare)
utilizzate dal comune per calcolare i valori sono idonee “solo a
condurre ad indicazioni di larga massima”.
La
richiesta del Comitato (sottoscritta da ben 598 residenti) è quindi
quella di tornare a sedersi attorno ad un tavolo. “Noi vogliamo
pagare – spiega la presidente Daniela Montagnoli – ma vogliamo
pagare una cifra equa e proporzionata al fatto che si tratta di
appartamenti che hanno 40 anni. Dobbiamo trovare il modo per far
uscire molti residenti del V Peep da una situazione di stallo nella
quale non possono vendere. Parliamo di persone spesso anziane che
non vogliono lasciare balzelli ai loro figli e nipoti.” Il
Comitato, ricordando che lo stesso comune con una delibera del 2013
aveva riconosciuto che i valori erano esorbitanti, evidenzia la
differenza tra quanto viene richiesto per il V Peep di Rimini
rispetto ad altre località: a Riccione il valore venale per il
riscatto è ad esempio di 297 euro al metro quadro, a Bologna di
185, a Imola di 387 mentre a Rimini ci si aggira sugli 800
euro.
Andrea Polazzi
newrimini.it
Conferenza stampa Comitato V PEEP Consiglio Cominale Rimini 22.11.2018
„
Il consigliere del Carroccio matteo Zoccarato: "Dal Comune di Rimini accanimento senza precedenti"
“
ASSEMBLEA 02 MAGGIO 2018
V Peep, arrivano le prime sentenze favorevoli al Comune di Rimini
Il Tribunale rigetta tutte le richieste dei ricorrenti su maggiori oneri di esproprio e vincoli di riscatto
Il Tribunale di Rimini, sezione unica civile, si è pronunciato ieri sulle prime tredici delle 817 cause promosse nei confronti dell’Amministrazione Comunale dai cittadini residenti nel V Peep Ausa, in merito alla richiesta dei maggiori oneri di esproprio e la corresponsione di somme per l’eliminazione dei vincoli di inalienabilità per gli alloggi del comprensorio. Il Tribunale ha rigettato e dichiarato inammissibili tutte le domande avanzate da parti attrici, condannandole inoltre al rimborso delle spese di lite, riconoscendo così la piena legittimità degli atti emessi dall’amministrazione comunale. Nello specifico, il Tribunale ha dichiarato che sono dovute al Comune di Rimini le somme richieste a titolo di recupero dei maggiori oneri per l’acquisizione delle aree del V Peep Ausa e che permane il vincolo del prezzo massimo di cessione delle rispettive unità immobiliari, concludendo per l’inammissibilità della domanda volta a riconoscere l’erroneità della quantificazione disposta dal Comune con riferimento alla proposta di corrispettivi per l’eliminazione dei vincoli di inalienabilità.
https://www.chiamamicitta.it/esprorpi-parco-v-peep-tribunale-ragione-al-comune-rimini/
04 mag 2017
Dopo la notizia della prima bocciatura da parte del tribunale di Rimini per i ricorsi su oneri di esproprio e somme per l'eliminazione dei vincoli di inalienabilità contro il Comune di Rimini, alla trasmissione Tempo Reale (Radio Icaro-Icaro TV) è intervenuta Daniela Montagnoli del Comitato del V Peep.
ASSEMBLEA GENERALE DEL 25.05.17
“Da oltre 4 anni, pur non essendo un professionista del settore, ho cercato di lottare a fianco dei cittadini dei vari P.E.E.P della città per una equa e corretta applicazione delle norme nazionali e soprattutto locali in tema di pagamento dei maggiori oneri di esproprio e di eliminazione dei vincoli (c.d. riscatto) in alloggi costruiti in diritto di proprietà e di superficie. Vorrei ricordare le numerose iniziative da me fatte a fianco di tanti cittadini nell’estate del 2013 che portarono al ritiro della “inopportuna” delibera 122 del maggio 2013 e alla emanazione da parte della precedente Giunta della delibera del 30 luglio dello stesso anno in cui venivano riconosciuti alcuni diritti dei cittadini e si sospendevano le richieste della prima. Il tutto portava ella emanazione della delibera n° 100 del 31/07/2014 in cui almeno per l’eliminazione dei vincoli si applicavano degli sconti di circa un quarto per i cittadini non solo del V PEEP, ma di tante altre zone della città tipo via Rosmini, via Lega Padre Igino, Orsoleto, Miramare. Giungeva poi la sospensione della stessa circa un anno dopo “per la necessità di chiarire quale sia il corretto metodo di calcolo utilizzabile , poiché dall’applicazione di quanto disposto dalla Delibera n° 10 del 9/3/20015 della Sezione delle autonomie della Corte dei Conti il corrispettivo da pagare al Comune di Rimini sarebbe di importo superiore a quello determinabile con il metodo approvato con la suddetta delibera del C.C. n 100/2014” (Quanto scritto a tanti cittadini che già avevano fatto domanda di eliminazione dei vincoli ). Con tale sospensione della possibilità di riscatto secondo i parametri della delibera 100/2014 si è verificato l’assurdo, ma vero, che cittadini proprietari di immobili nella stessa palazzina e che avevano fatto domanda nella stessa settimana hanno avuto differenza di trattamento . La sospensione della possibilità di eliminazione dei vincoli a “migliori condizioni “è stata disposta a partire dal 09/06/2015, in ottemperanza al rilievo della Corte dei Conti 09/03/2015, anche per onesti cittadini che avevano presentato domanda in ottobre e novembre 2014. Vorrei chiedere ai Lei Signor Sindaco ed a voi Signori della Giunta se ciò sia legittimo e quali sono le motivazioni. Se adducete il troppo lavoro degli uffici, vorrei chiedere il numero dei riscatti avvenuti nel periodo agosto 2014-giugno 2015. Oggi ai cittadini del V PEEP, alla luce della sentenza emanata per i primi 13 ricorrenti, in merito ai maggiori oneri di esproprio viene chiesto di pagare subito con la contestuale rinuncia dell’amministrazione alle spese processuali quantificate in circa 9 mila euro. Tale pagamento potrà avvenire o in unica soluzione o in rate bimestrali costanti, tasso di interesse legale (attualmente 0,1 %annuo), con durata fino ad un anno per debito fino a 5.000 mila euro e 2 anni anni per debiti superiori a 5.000 euro. Poiché le cifre richieste per i maggiori oneri di esproprio sono abbastanza cospicue, sarebbe opportuno che questa Amministrazione deliberasse un allungamento dei tempi di rateizzazione, anche alla luce della crisi economica perdurante e dell’età media dei cittadini tenuti a pagare questo obolo pendente da circa 30 anni. Alla Luce di quanto sopra chiedo:Calcolo dei valori di “riscatto” secondo i parametri della delibera del C.C. 100 del 31/07/2014 per coloro che avevano fatto domanda fino alla data della sua sospensione per evitare disparità di trattamenti tra i cittadini;di redigere un Ordine del Giorno da parte di Questa Amministrazione da inviare a Governo ed A.N.C.I. per ottenere al più presto una favorevole e definitiva interpretazione della norma che consenta di confermare l’esattezza del metodo di calcolo usata dei valori di riscatto secondo la Delibera del C.C. del 31/07/2014 e procedere ad accogliere le domande dei cittadini;rateizzazione in 5 (cinque) anni del pagamento dei maggiori oneri di Esproprio per il V PEEP”.
Il consigliere di Forza Italia
Nicola Marcello
Fonte, http://www.chiamamicitta.it
22 giu 2017
Intervista alla presidente del Comitato V Peep di Rimini Daniela Montagnoli
Dopo aver perso le prime 13 cause (800 i ricorrenti) con il Comune, molti inquilini del V Peep di Rimini hanno deciso di abbandonare l'idea del ricorso e mettersi in fila per pagare i maggiori oneri di esproprio. Si parla di cifre dai 1500 agli 11 mila euro. L'amministrazione a chi accetterà l'offerta, rateizzando anche il pagamento, non farà pagare le spese legali che invece il giudice ha addebitato ai ricorrenti. C'è tempo fino a luglio. C'è però chi ha deciso di dare ancora battaglia. A Tempo Reale la presidente del Comitato V Peep Daniela Montagnoli ha fatto il punto della situazione.
RICORSO IN
CASSAZIONE
IL BRACCIO DI FERRO
Quinto
Peep, in 800 contro il tribunale
Separazione delle cause, i
residenti non ci stanno: «Andiamo in Cassazione».
Nel mirino la richiesta del giudice di non accettare l'azione collettiva.
Niente causa collettiva ma “spacchettamento” delle 824 posizioni. E’ questa la richiesta del tribunale di Rimini contro la quale i residenti del Quinto Peep faranno ricorso in Cassazione. La conferma è arrivata nell’incontro dell’altra sera, alla Parrocchia della Riconciliazione, in via della Fiera, dove sono accorsi in centinaia per ascoltare le ultime novità del loro legale, Antonio Carullo, sulla tema inerente i maggiori oneri di esproprio richiesti dal Comune, accusato di fare cassa e di avere fatto delle stime troppo alte che arrivano a pesare, su ogni singolo cittadino coinvolto, fino a raggiungere dei tetti massimi attorno ai 45mila euro.
E la decisione presa in questa ultima riunione è stata proprio quella di resistere contro quanto richiesto dal tribunale di Rimini che ha rigettato la causa collettiva presentata dal Comitato Quinto Peep dopo che il Tar si era dichiarato incompetente e il Consiglio di Stato ha quindi attribuito lo scorso anno la competenza proprio al tribunale ordinario. Che però in dicembre ha bocciato la “class action”: il giudice ha chiesto in dicembre che ogni ricorrente portasse avanti la propria causa depositando per via telematica le memorie integrative, entro il 15 marzo scorso.
I residenti, che da ormai quattro anni sono in trincea per portare avanti questa battaglia, si sono mossi su due fronti: la prima strada percorsa «è stata quella di seguire quanto imposto dal giudice», spiega una delle portavoce del Comitato, Vincenza Mignogna, «ed entro la data fissata siamo riusciti a finire questo lavoro pazzesco, grazie al nostro legale che ha impiegato nove avvocati del proprio studio, riuscendo così a fare arrivare le oltre 800 integrazioni delle memorie richieste per essere pronti per l’udienza già fissata per meta luglio prossimo».
La spesa complessiva solo per i relativi diritti versati è stata di 78mila euro. Un piccolo tesoretto uscito dalle tasche del Comitato, che comunque non ha scoraggiato le centinaia di residenti coinvolti, i quali hanno intrapreso anche una seconda strada, appunto quella del ricorso in Cassazione. E a dare manforte al Quinto Peep «ci sono due residenti che per incompatibilità hanno dovuto fare ricorso al tribunale di Ancona, accolto non in maniera disgiunta ma unita, come chiediamo anche noi a Rimini». La ratio del ricorso dei residenti è semplice: «Le richieste sono sempre le stesse, il petitum, ossia l’oggetto della causa, è sempre il medesimo, cioè la lettera di notifica del pagamento dei maggiori oneri che ciascun assegnatario ha ricevuto».
Ricordiamo che in vista delle
elezioni amministrative i residenti del Quinto Peep hanno chiesto a
tutti coloro in corsa per la poltrona di primo cittadino di
esprimersi pubblicamente la loro ricetta per risolvere il
contenzioso nato dopo la lettera inviate nel 2013, in cui sono
state chieste «cifre esorbitanti» quale integrazione del prezzo di
esproprio delle aree.
RIMINI,
30/04/2016 -
http://www.corriereromagna.it/news/rimini/18671/Quinto-Peep--in-800-contro.html
COMUNICATO
STAMPA COMITATO V PEEP
Rimini, 19/12/2015
Il 15/12/2015 alle ore 9.30 si è tenuta finalmente la prima udienza innanzi al Tribunale di Rimini della nota questione sul V Peep. Si ricorda che il Tar, e successivamente il Consiglio di Stato lo ha ribadito, che l’organo giudicante deve essere il Tribunale Ordinario di Rimini. Sorprendentemente il Presidente del Tribunale di Rimini, la Dott.ssa Talia, ha avvocato a se, la decisione di decidere se separare , oppure no, le 800 cause, che fanno capo a circa 1.600 cittadini del V peep. Per motivi istituzionali la Dott.ssa Talia ha delegato il giudice Dott. Dario Bernardi. In udienza, si è discusso se il ricorso in riassunzione alle precedenti cause al Tar ed al Consiglio di Stato, potesse essere svolto avendo un unico atto di citazione (con un unico contributo unificato), oppure se si dovevano separare le cause con il pagamento del contributo unificato per ogni ricorrente.
La decisione del Tribunale di Rimini, appare non solo sorprendete ma anche molto contraddittoria.
Il giudice sembra non aver tenuto conto che trattarsi di una causa in riassunzione, la quale tecnicamente, ma anche logicamente, continua una causa già esistente. Ricapitolando, detta causa era stata iscritta di fronte al TAR dell’Emilia Romagna, poiché una precedente sentenza del Tribunale Ordinario di Rimini, aveva declinato la propria giurisdizione a favore del Tribunale Amministrativo e sulla scorta di questa sentenza, fu iniziata, quella che appariva e appare ad oggi l’unica strada percorribile.
Le 800 posizioni sono state riscritte e riassunte in un'unica citazione di fronte al giudice indicato, ossia quello avente giurisdizione, come espresso sia dal Tar che dal Consiglio di Stato. Nonostante queste sentenze amministrative il Tribunale Ordinario di Rimini pretende la divisione delle cause.
A questo proposito non se ne comprende la ragione: le richieste sono sempre le stesse, il petitum, ossia l'oggetto della causa, è sempre il medesimo, cioè la lettera di notifica del pagamento dei maggiori oneri che ciascun assegnatario ha ricevuto. Nella notifica viene indicata, la differenza degli oneri di esproprio e il maggior conguaglio, quindi il petitum, resta invariato anche sotto un profilo economico materiale, ergo, non si capisce perché si debbano prelevare ai cittadini ulteriori contributi uno per ciascuno quando il fatto in discussione è sempre stato quello per tutti gli attori ricorrenti.
Detto ciò, lungi l’idea da parte dei ricorrenti di non versare il dovuto o di“ frodare il fisco ”, evitando di pagare il contributo unificato per ciascuna citazione. I cittadini riunitosi nel Comitato V PEEP sono animati da uno spirito unico che si è concretizzato prima nel ricorso al TAR e al Consiglio di Stato, ed oggi nell’atto di citazione, in risposta al comune di Rimini che con delibera n. 122/2013 chiama tutti cittadini del V PEEP a farsi carico anche delle aree comuni ed indivisibili, utilizzando parallelamente criteri di unicità del comprensorio anche nella determinazione dei riscatti in convenzione. Sin dalla sua genesi il Comitato ha ribadito in tutte le sedi istituzionali e pubbliche che non si era in cerca di generici sconti ma del riconoscimento e dell'affermazione dei propri diritti nella legalità: pagare si ma il dovuto.
Il giudice nell’ordinanza indica un termine di 90 giorni per integrare la documentazione, cosa che faremo, senza ombra di dubbio, e se qualcuno pensa che questo ci scoraggi, sappia fin d’ora che nulla ci farà desistere sino al riconoscimento di un nostro diritto, in tutte le sedi istituzionali preposte. A tale proposito e coerenti con il sentimento di giustizia e di verità che ci anima ricordando a tutti, ed in particolar modo agli organi di stampa, che i ricorrenti continueranno ad essere assistiti ognuno dall'Avv. Prof. Antonio Carullo, il cui patrocino è già stato onorato: l’unica spesa sarà il contributo unificato disgiunto.
Siamo determinati a continuare la nostra battaglia finché non arriveremo ad un giudizio imparziale e certo nonostante tutto: che qualcuno cominci ad avere qualche timore? Infine comunichiamo che martedì 22/12/2015, si terrà alle ore 18.00 l’assemblea dei ricorrenti presso la Chiesa Nuova Riconciliazione.
COMITATO V PEEP
IL NOSTRO RICORSO